VITE di donne: Francesca di Vigne del Pigozzo

Nuovo appuntamento con una produttrice mercoledì 7 dicembre alle 20.30 per la rassegna di degustazione e scoperta enologica VITE di donne: Francesca Salvan dell’azienda Vigne del Pigozzo (picchio in dialetto).

In questa occasione amanti del rosso: non potete mancare!

Nei 6 incontri previsti conosceremo i vini e la storia di 6 produttrici locali, il loro punto di vista femminile in un contesto tradizionalmente maschile e come sempre la ricerca e il recupero di vecchie varietà e l’attenzione al territorio.

Saremo accompagnati dal sommelier Giovanni Graziani e dalle stesse produttrici, che hanno selezionato dei vini particolari o dei grandi classici del Veneto, per presentare caratteristiche, aneddoti e storie di questi vini e del loro territorio. La serata è per persone non necessariamente esperte, ma sicuramente curiose.

Costo di 12 euro per 4 vini; la cucina è aperta e per l’occasione ci sarà un piatto speciale: risotto di fiolaro e morlacco.

gradita la prenotazione: scrivere a casana.bio@gmail.com o telefonare a 049623874.

7 dicembre Francesca Salvan, az.agr. Vigne del Pigozzo, Due Carrare

salvan-family

1.      Summertime: Vino rosato amabile con presa di spuma metodo charmat, versione dry (zucchero 20 g/litro). Ottenuto da uva friulara, tipica e autoctona delle zone ai piedi dei colli Euganei fino alla Bassa Padovana (Due Carrare, Maserà, Conselve, Bagnoli). Di base uva rossa dalla grande acidità, quindi adatta a lunghi invecchiamenti oppure dev’essere domata (ecco spiegati i 20 g/l)

2.      Merlot 2015: Vitigno oramai conosciuto in tutto il mondo in questo caso con interessanti caratteristiche di vino rosso giovane e fresco delle pendici dei colli Euganei. Giovane e generoso, ha un gusto pieno, morbido ed equilibrato, profuma intensamente di frutta rossa matura: ciliegie e bacche di sambuco.

3.      Merlot 2009 Riserva: Vino rosso secco fermo di una certa importanza: qui si diventa un po’ più adulti… Uno dei vini di punta, vigneti maggiormente vocati, raccolta manuale delle uve, passaggio in botti grandi e affinamento in bottiglia. Freschezza, suadenza, morbidezza, eleganza, calore…

4.      Moscato Fior d’arancio: vino bianco frizzante dolce. Vitigno moscato giallo 100%, il più aromatico. Unico vino dei colli Euganei che si fregia della Denominazione Origine Controllata e Garantita, sia x le bollicine sia x l’abbinamento dolce per concordanza.

2 novembre MariaGrazia Selmin, az. agr. Il Pianzio, Galzignano

ilpianzio

Ecco i vini prescelti:

1.      SERPRINO – Vino bianco secco con presa di spuma metodo charmat, versione brut. Nella notte dei tempi c’era il prosecco (l’uva da Valdobbiadene) ma se a metà Ottocento portiamo questo vitigno sui colli Euganei (diverso terreno  -qui vulcanico-  e diversa latitudine  -aria, posizione, ventilazione) converremo che ne scaturisce un vino differente: Serprino, le jeux sont fait! Allocato dalle nostre parti con un timbro piacevolissimo, fruttato e meno secco dell’originario Prosecco (da cui il nome stesso), questo serprino di Mariagrazia è probabilmente il namber uàn dei colli Euganei

2.      PIANZIO Moscato aromatico: Vino bianco secco fermo. Sapiente uvaggio di moscato bianco 75% e moscato giallo 25% per questo vino che noi padovani negli ultimi anni abbiamo associato sempre e solo allo spumante dolce delle feste. E invece no! Oggidì questa può benissimo essere una scoperta, validissimo abbinamento con primi piatti, verdure, cucina bio, vegan eeeee…perché no? orientaleggiante. Quasi una frontiera enologica x sdoganare il moscato euganeo.

3.      JENIO 2015 cabernet sauvignon: Vino rosso secco fermo. Il nome di questo vino è un omaggio al papà Eugenio che, con il sudore del suo lavoro e la dedizione alla vigna, ha trasmesso la passione per la “Buona Terra”. Colore rosso rubino intenso con riflessi granati, profumo vinoso, erbaceo, di frutta rossa e con una spiccata nota di pepe. Di gusto secco e tannico, è caldo, persistente, elegante e ben strutturato. Vino di lunga vita.

4.      CORBINELLO: Vino rosso frizzante amabile. Introvabile autoctono dei colli Euganei, Mariagrazia è l’unica produttrice che lo imbottiglia nei colli Euganei. La corbinella fa parte della famiglia delle corbine; la loro coltivazione è molto antica e risale alla fine del Seicento. I vini ottenuti da queste uve si presentavano di colore rosso intenso con riflessi violacei, aciduli, tannici, abbastanza di corpo ma poco armonici ed erano utilizzati più da taglio che da pasto. Fu per questo motivo che questa varietà fu vivamente sconsigliata negli impianti post-fillossera a favore di Merlot e Cabernet. Il nonno Eugenio, però, conoscendo le potenzialità di questo vitigno recuperò agli inizi degli anni Cinquanta le barbatelle della corbinella dai frati del convento di Praglia e iniziò a vinificarla in versione spumante. Il risultato è stato un vino rosso rubino carico tendente al violaceo, dal profumo intenso e fruttato di marasca e violetta, con retrogusto amaro di genziana, di sapore amabile, avvolgente e persistente. Può essere definito  -tanto per avvicinarsi ad un sapore conosciuto-  il Lambrusco dei colli Euganei…

5.      FIOR D’ARANCIO: Vino bianco frizzante dolce. Vitigno moscato giallo 100%, il più aromatico. Unico vino dei colli Euganei che si fregia della Denominazione Origine Controllata e Garantita. Dopo aver assaggiato il moscato versione secca qui si chiude in bellezza con la bocca dolce e suadente. Vinitaly medaglia d’oro per tre anni nella sua categoria.

5 ottobre Francesca Callegaro, az. agr. Reassi, Carbonara di Rovolon

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Ecco i vini particolari di questa azienda che il nostro sommelier accompagnatore Giovanni ha scelto:

OP! – Opera Prima, bianco frizzante, un delizioso e introvabile vino con uva pinella prodotto col metodo classico – Le sue finissime bollicine accarezzano il palato lasciando note di freschezza e sapidità.
Un’opera d’arte frutto di grande attenzione verso la natura, rispetto della tradizione e del territorio.

TERRE D’ARGILLA – bianco fermo secco, incrocio manzoni, inventato appunto dal prof Luigi de Manzoni dell’Ist. di Enologia di Conegliano, che a fine ottocento amava provare diversi incroci di vitigni. Gli riuscì particolarmente bene questo incrocio di vitigni riesling per pinot bianco che divenne un prodotto tipico del Veneto.

VIN BASTARDO – rosso fermo: uvaggio di antichi vitigni padovani (marzemina nera bastarda – da cui il nome, pataresca, turchetta). VQuesti vigneti sono stati impiantati da Francesca e la sua azienda nel 2007 a seguito della collaborazione con l’Ist enologico di Conegliano e la Regione Veneto in un progetto volto al recupero delle vecchie varietà.

FIOR D’ARANCIO – spumante dolce di moscato giallo: un classicone per chiudere in bellezza.

 

1 febbraio Alessandra Piovene, az. agr. Porto-Godi, Villaga (Vi)

 

1 marzo Tania, az. agr. Dominio di Bagnoli

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