Giovedì 11 maggio alle 21.30 – Kleinkief in concerto per la presentazione dell’album “Fukushima”
La band si esibirà dal vivo in formazione ridotta:
Thomas Zane – voce e chitarra;
Samuele Giuponi – percussioni;
Nicolò De Giosa – chitarra;
Claudio Favretto – Rodhes.
I KLEINKIEF sono una band art rock italiana, proveniente da Venezia.
Iniziano a suonare nel 1995, pubblicano il primo disco “Il sesso degli angeli” nel 1997, proponendo un noise rock dai testi ispirati, che diventa ancora più viscerale e isterico nel secondo lavoro “Colori Dolciumi Fotocopie” del 1999.
Nel 2002 con “D’amortelocanto” riescono ad assicurarsi la loro fetta di notorietà nel panorama indie italiano: il terzo album è un disco di pop surreale dai toni onirici e decadenti, accolto favorevolmente dal pubblico e dalla critica.
Dopo un periodo di pausa di quasi dieci anni, la band firma con il proprio nome “Gli Infranti”, un’opera di canzoni fresche in linea con i canoni pop rock all’epoca in voga.
Nella primavera del 2016 pubblicano il quinto disco “Fukushima”, grazie alla sinergia tra Dischi Soviet Studio e Shyrec.
“Fukushima” è il nuovo lavoro dei Kleinkief, un’opera rock intrisa di sapiente psichedelia i cui riferimenti vanno in gran parte ricercati nella musica progressive italiana degli anni ’70: un solido impianto di chitarre, arrangiamenti vintage ricchi di sfumature e colori supportano liriche dove il linguaggio dell’onirico impera.
Criptici riferimenti alchemici e vari segnali di pericolo sono disseminati lungo tutto il percorso sonoro; le sei canzoni, per tre quarti d’ora di musica, fanno da cornice a un flusso di immagini che scorre veloce: il bene e il male sono così profondamente intrecciati da non poter essere districati o scissi.
Siamo come clandestini imbarcati su una nave fantasma alla deriva, smarriti in un fitto arcipelago di incubi grotteschi.
“Fukushima” non è il solito disco dal blando linguaggio oscuro e surreale, molto in voga in questi tempi di piena decadenza: è esperienza frutto della comprensione, è la pratica dell’analisi del sogno come unico esercizio atto a migliorare il rapporto con il proprio l’inconscio, gesto che può solo rendere più consapevole il mondo tangibile.
D’altronde, non è forse vero che potremo ritrovare noi stessi solamente quando ci riapproprieremo della realtà?
Cosa dicono alcune recensioni di “Fukushima”:
“Un disco onirico, il più ambizioso e criptico nell’ormai ventennale carriera dei Kleinkief…” Guido Gambacorta (Blow Up)
“L’incipit ieratico si dispiega attraverso le liriche, ermetiche e criptiche, appoggiate su di una intersezione avvolgente di sonorità vellutate. Notevole.” Emanuele Salvini (Rockerilla)
“La psichedelia intesa come estrema libertà espressiva. Un disco coraggioso, a tratti splendido”. Alessandro Besselva Averame (Rumore)
Qui un link per saperne di più: https://www.facebook.com/Kleinkief-195210123933526/
E qui qualche link da ascoltare:
Soundcloud https://soundcloud.com/kleinkief
Bandcamp https://kleinkief.bandcamp.com/