Giulio Cantore & Almadira

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Giovedì 29 marzo dalle 21.30 – Giulio Cantore & Almadira (in duo) in concerto

 

Giulio Cantore: Chitarra classica e voce

Marco Liverani: basso, weissenborn e armonica

 

Un concerto caldo da ascolto, nel quale si alternano e convivono atmosfere intime e frenetiche derive percussive, con un importante interplay musicale senza sosta.

Almadira, in dialetto riminese, indica la linea di detriti che si forma sulla battigia al ritirarsi della marea (conchiglie, legni, plastiche, alghe). Il progetto parla di una musicalità in divenire, che un tempo ebbe radici, poi trasportata dalle onde e infine spiaggiata; un progetto che parla di antiche culture, le cui parti spazzate dal tempo, sono capaci di ricomporsi in nuove forme, acquisendo nuovi significati.

 

Giulio Cantore, musicista e liutaio, appassionato di chitarre dalla costruzione all’esecuzione e del processo creativo che scaturisce, pensa al disco partendo dal laboratorio, costruendosi gli strumenti di cui necessitano le sonorità dei brani.

Giulio ha suonato con gli Ossanema, i Bevano Est, gli Spartiti per Scutari, i Siman tov, la compagnia di flamenco di Mahou de Castilla e Diana Gonzales. Oggi porta in Italia le sue canzoni, trasponendo in musica e parole una cultura fatta di piccoli vissuti e oggetti quotidiani. Unisce, al cantautorato, il flamenco e i ritmi africani.

Il progetto “Giulio Cantore & Almadira” nasce il giorno del suo matrimonio: suona, con due amici, brani scritti di suo pugno. A questo progetto partecipano con lui i musicisti Fabio Mina (flauto traverso, bansouri, doudouk), Stefano Fabbri (percussioni) e Marco Liverani (basso, weissenborn e armonica)

Giulio Cantore si ispira alle musiche popolari, non per la loro territorialità, ma per quello che le accomuna: l’esigenza di trasporre in musica e parole una cultura fatta di piccoli vissuti e oggetti quotidiani.

I testi trattano di esperienze di vita quotidiane (più rurali che urbane), in modo profondo, autoironico e semiserio.

 

Giulio Cantore & Almadira sono finalisti di Arezzo Wave Emilia Romagna 2017.

 

Derive è il secondo album, uscito per BAJUN RECORDS nel 2017 (il primo è Talea, uscito per A14 nel 2016).

Per Derive, nello specifico, Giulio suona strumenti costruiti negli ultimi due anni: chitarra flamenca, Weissenborn (o chitarra Hawaiiana), una chitarra acustica baritona, un cavaquinho portoghese, una chitarra soprano.

I brani, sia strumentali che cantati in lingua italiana, parallelamente mostrano senza paura stili e idee musicali di derivazione.

È molto presente uno stile flamenco, che cerca punti di unione con brani di altra estrazione che si ispirano ad artisti molto differenti tra loro, come Ben Harper, Arto Tuncbojacjan, Enrique Morente, Bevano est, Mario Salvi.

All’ascolto Derive è un disco tematico, con molte allusioni al mondo del mare e unitario nel susseguirsi delle tracce, con tutti i brani uniti tra loro, come a comporre i capitoli di un unico racconto, come descrizioni di un unico panorama.

“Almadira”, così come “andare alla deriva”, sono due concetti che riferiscono molto lo sguardo sul quello che il mare ci lascia sulla spiaggia, i tronchi per esempio o i legni levigati. Giulio Cantore ha utilizzato questo materiale per produrre la confezione dei cd interamente in legno.

All’interno della tracklist di Derive c’è anche il brano dal titolo Almadira, una sorta di sigla e dichiarazione di intenti del progetto musicale.

Il brano dice: Almadira, almadira, musica franca arriva dal mar

                         il mare unisce le terre che separa,

                         la musica unisce le culture che separa

https://www.youtube.com/watch?v=RQck5zkzIHo

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Giulio Cantore, classe 1984, è cantautore, chitarrista e liutaio. Vive a Meldola (FC), circondato dalla campagna romagnola, ma le sue origini sono emiliane e pugliesi. Fin da piccolo desidera diventare un musicista: negli anni colleziona passioni come quella per il blues, il funk, il reggae e, in un secondo momento, la world music, in particolare Enrique Morente, Arto Tuncboyacian e Ben Harper.

Dal 2006 al 2008 frequenta la Scuola di Liuteria del Centopievese e impara a modellare il legno, per costruire strumenti a pizzico. In quegli anni, si avvicina alla Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli e riprende contatto con la musica tradizionale pugliese, che fa parte della sua storia familiare. Compone e incide “L’anca uscita dal somaro”, con gli Ossanema, e inizia a suonare con il gruppo di musica popolare Bevano est. Nel 2008 raggiunge alcuni amici in Andalusia e frequenta, per intere giornate, le botteghe dei maestri liutai. Vede il suo primo concerto di flamenco e se ne innamora.

Il progetto “Giulio Cantore & Almadira” nasce il giorno del suo matrimonio: suona, con due amici, brani scritti di suo pugno. A questo progetto partecipano con lui i musicisti Fabio Mina (flauto traverso, bansouri, doudouk), Stefano Fabbri (percussioni) e Marco Liverani (basso, weissenborn e armonica).

 

Qui un link se avete voglia di pre-ascoltare i brani di “Derive”:

https://www.youtube.com/watch?v=pjYgE82TiuQ

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